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Piergiorgio Laverda
Una fabbrica in guerra
L'autore propone un inedito approfondimento sulla storia dell'azienda nei difficili mesi dell'occupazione tedesca,
tra il settembre del 1944 e l'aprile 1945.
La Laverda contava in quegli anni circa 350 dipendenti ed era una delle più importanti aziende italiane per la produzione
di macchine agricole.
Dopo l'8 settembre le autorità tedesche imposero un controllo ferreo sulle industrie del Norditalia e la Laverda,
a partire dal gennaio del 1944, divenne "stabilimento protetto" soggetto al controllo diretto del Ministero per gli armamenti
e la produzione bellica del Reich. La fabbrica continuò la produzione di macchine agricole, considerata strategica per
l'economia nazionale, se pur con grande difficoltà a causa della scarsità di materie prime.
Nel febbraio del 1944 il comando tedesco dell'aviazione richiese macchine agricole della produzione Laverda,
come falciatrici, rastrelli automatici e rulli compattatori, necessari per la manutenzione e la riparazione degli
aeroporti del Norditalia. Successivamente l'esercito tedesco richiese alla Laverda di produrre grandi quantità
di parti meccaniche e pezzi di ricambio per mezzi militari e, a partire dal mese di ottobre, affidò all'azienda vicentina
la costruzione di 700 carri da trasporto a traino animale da dare in dotazione ai molti reparti di stanza nel vicentino.
Un'altra importante commessa riguardò la costruzione di circa 1500 impianti a gassogeno destinati a far funzionare,
con la combustione di carbone o legna, i camion militari requisiti dai tedeschi all'esercito italiano.
Queste commesse militari proseguirono fino all'immediata vigilia della Liberazione.
Gli ultimi carri furono infatti consegnati il 24 aprile del 1945 quando ormai l'esercito tedesco era in ritirata.
Malgrado le restrizioni imposte dalle autorità militari, la qualifica di stabilimento protetto ebbe comunque dei
risvolti positivi in quanto agli operai fu garantito il posto stabile di lavoro evitando così la deportazione
in Germania. Inoltre ad essi e alle loro famiglie era assicurata una tessera aggiuntiva per l'acquisto di beni alimentari,
all'epoca fortemente razionati.
Riguardo a queste vicende è stata rintracciata dall'autore una notevole mole di documenti, conservati nell'archivio aziendale
e assolutamente inediti. Si tratta di uno dei pochi fondi di archivio industriale su questa materia che si siano conservati
sino ad oggi e costituisce una fonte importante per ricostruire gli aspetti economici e sociali di un periodo tra i più
difficili e dolorosi della storia italiana.
Editore Archivio Storico "Pietro Laverda"
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per maggiori informazioni : Archivio storico "Pietro Laverda" - Piergiorgio Laverda - Via S.Filippo Neri, 20 - 36042 BREGANZE (VI)
tel: (+39) 333 3877264 e-mail: info@laverdastoria.com
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